Il prezzo dell’energia ha subito un drastico balzo in avanti in pochi mesi, in Italia come in tutta Europa. Un rincaro che risulta evidente nelle bollette dei consumatori ma che è dovuto all’enorme aumento del costo della materia prima.
A dicembre 2021 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente c’è stato un rincaro del 520% per l’energia elettrica (prezzo medio PUN) e del 700% della materia prima energia (prezzo medio PSV) come si può vedere nel sito www.mercatoelettrico.org Questo rincaro non riguarda solo il mercato all’ingrosso - e di conseguenza il mercato libero dell'energia - ma anche la maggior tutela che ha registrato aumenti di simile entità.
La tempesta perfetta
La situazione inedita che stiamo vivendo è il prodotto di un insieme di fattori che si sono incrociati creando una vera e propria tempesta perfetta.
Dopo un 2020 caratterizzato dai lockdown e dalle chiusure della maggior parte delle attività, con conseguente abbattimento di consumi e prezzi, la domanda del gas ha subito un’impennata che non è stata corrisposta dalla relativa offerta sul mercato, a causa del ritardo nella consegna dei combustibili, soprattutto da parte della Russia. Già lo scorso settembre era chiaro che le fluttuazioni del prezzo del gas erano responsabili degli aumenti in bolletta per almeno l’80%.
Al centro dell’attuale scenario energetico, la Russia e le sue manovre geopolitiche hanno reso imprevedibili le oscillazioni del prezzo del carburante già prima dello scatenarsi del conflitto con l’Ucraina. L’impatto russo sul mercato energetico internazionale è imponente, ed era già stato portato alla ribalta con la questione del gasdotto Nord Stream 2, infrastruttura considerata fondamentale per il Cremlino. La costruzione del gasdotto - fortemente osteggiato - ha creato divisioni fra paesi europei e non solo, perché avrebbe aumentato di fatto la dipendenza dalla Russia. Il suo stop, decretato dal governo tedesco, ha intensificato lo stato di tensioni economiche e politiche internazionali, che si vanno ad aggiungere alle conseguenze che attualmente viviamo a seguito dell’inizio della guerra in Ucraina.
Ad aggravare ulteriormente la situazione, i cambiamenti climatici hanno portato ad una scarsissima produzione di energia idroelettrica ed eolica. L’utilizzo del gas per la produzione di energia diventa quindi ancora più massiccio.