Codice di condotta commerciale
Il Codice di condotta commerciale contiene norme di comportamento finalizzate a garantire la necessaria trasparenza e correttezza delle offerte commerciali nel libero mercato, alternative alle condizioni di fornitura di riferimento definite dall’Autorità di Regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA). Il Codice di condotta commerciale è stato oggetto di un recente intervento normativo con la Deliberazione 426/2020/R/com e s.m.i. «Disposizioni per il rafforzamento degli
obblighi informativi del Codice di condotta commerciale a vantaggio dei clienti finali del mercato retail.
Il Codice di condotta commerciale si rivolge ai clienti alimentati in bassa tensione (domestici e non domestici di piccole dimensioni) e/o con consumi di gas non superiori ai 200.000 Smc/anno ed ha 3 macro aree di applicazione: commerciale, contrattuale e tariffaria.
Il Codice di condotta commerciale stabilisce:
● le regole generali di trasparenza e correttezza che i venditori devono rispettare ogni qualvolta propongo le loro offerte ai clienti;
● come vanno indicati prezzi del servizio;
● come deve comportarsi il personale commerciale;
● quali informazioni e documenti vanno forniti ai clienti;
● cosa devono contenere i contratti; il diritto di ripensamento;
● come preavvisare il cliente se il contratto verrà modificato;
● i casi di indennizzo automatico.
La principale novità introdotta dalla delibera 426/2020/R/com di ARERA è una scheda sintetica che va a sostituire la precedente Nota Informativa e riassume tutti gli obblighi informativi del fornitore, relativi all’offerta, in formato standardizzato e comprensibile per il cliente finale. Dunque, la nuova scheda sintetica riassume i contenuti del contratto, riporta gli indicatori sintetici di prezzo relativi alla materia prima energia/materia gas naturale (costo fisso, espresso in €/anno; costo per consumi, espresso in €/kWh o €/Smc; costo per potenza impegnata, espresso in €/kW), la stima della spesa annua (una stima al netto di imposte e oneri di sistema per vari profili di consumo) e le Schede di confrontabilità (che mettono a confronto la spesa stimata di un cliente-tipo che aderisce ad un'offerta del mercato libero e quella dello stesso cliente se invece usufruisse di un servizio secondo il mercato tutelato).