Data pubblicazione
2023/11/09 17:11

Inquinamento atmosferico urbano

2023/11/09 17:11

Nel nostro mondo sempre più urbanizzato, l'inquinamento atmosferico è diventato uno dei problemi ambientali più pressanti. Il crescente sviluppo delle città, infatti, ha portato con sé una serie di sfide legate all'ambiente e alla salute umana. Basti pensare che nel 2022 la popolazione mondiale ha raggiunto gli 8 miliardi e oltre la metà (55%) vive in aree urbane: una cifra destinata a salire al 70% entro il 2050.
Ma cosa si intende precisamente per inquinamento urbano?


Vari tipi di inquinamento urbano

Le città densamente popolate soffrono varie tipologie di inquinamento: tra le principali troviamo l’inquinamento acustico, visivo, idrico e atmosferico, di cui ci occupiamo più nello specifico.
Si verificano stati di inquinamento dell’aria ogni volta che agenti fisici, chimici e inquinanti biologici modificano le caratteristiche naturali dell’atmosfera, generando effetti dannosi per tutti gli esseri viventi.
Per l’organismo umano, l'aria inquinata è dannosa perché può causare problemi respiratori, malattie cardiache e persino ridurre la speranza di vita. Un rapporto redatto da Greenpeace Southeast Asia e CREA (Centre for Research on Energy and Clean Air) ci fornisce al riguardo alcuni dati estremamente significativi: l’inquinamento atmosferico da combustibili fossili causa 4,5 milioni di morti premature ogni anno (56.000 in Italia) e costa 8 miliardi di dollari ogni giorno, equivalente al 3,3% del PIL mondiale. Dallo stesso rapporto emerge che 1,8 miliardi di giorni di assenza dal lavoro per malattia sono associati all’inquinamento dell’aria da PM2.5 derivante da combustibili fossili, con una perdita economica pari a circa 101 miliardi di dollari all’anno.
 

Come si misura l’inquinamento atmosferico

I livelli di inquinamento atmosferico urbano vengono misurati e monitorati attraverso vari strumenti e metodologie, prendendo in esame una serie di inquinanti. Tra questi, rientra il rilevamento:

  • dell’ozono, particolarmente dannoso per chi soffre di asma;
  • del biossido di azoto, gas cancerogeno generato dai mezzi stradali;
  • del particolato sospeso (PM), proveniente principalmente dalle industrie, dai mezzi di trasporto stradali e dalla combustione di legna e carbone.

La misurazione del particolato sospeso viene effettuata sul PM10 (particolato con diametro inferiore a 10 micrometri) e sul PM2.5 (particolato con diametro inferiore a 2.5 micrometri). È intuitivo e altrettanto importante comprendere come le polveri più piccole (PM2.5 e PM1) possano penetrare più in profondità nel nostro sistema respiratorio. 

Nel 2021 l’OMS ha indicato dei valori al di sotto dei quali tenersi per ridurre l’impatto dell’inquinamento e limitare i rischi per la salute:

  • PM10 - media giornaliera 45 µg/m³; media annua 15 µg/m³.
  • PM2.5 - media giornaliera 15 µg/m³; media annua 5 µg/m³.

Tra le città più inquinate al mondo, nel 2022, sono rientrate megalopoli come: 

  • Lahore (Pakistan) – PM2.5: 97,4 µg/m³
  • Hotan (Cina) – PM2.5: 94,3 µg/m³
  • Bhiwadi (India) – PM2.5: 92,7 µg/m³

Relativamente al nostro Paese, secondo un’indagine dell'Agenzia europea dell'ambiente (EEA)* la Pianura Padana è la regione più inquinata dell’Europa occidentale. Questo triste primato è dovuto in parte all’attività dell’uomo e in parte alla conformazione geografica della regione che, oltre ad essere altamente popolata e industrializzata, è completamente circondata da Alpi e Appennini, che impediscono alle correnti di disperdere gli inquinanti presenti nell’aria.
 

L’impatto dell’inquinamento urbano sul cambiamento climatico

L'inquinamento atmosferico urbano contribuisce in modo significativo alla produzione complessiva di gas serra, come il biossido di carbonio (CO2) e l'ossido di azoto (NOx). Questi gas intrappolano il calore nell'atmosfera, causando il riscaldamento globale e quindi un aumento delle temperature medie del pianeta, cambiamenti climatici imprevedibili e un impatto devastante sugli ecosistemi.

Oltre alle emissioni dirette dei veicoli e delle industrie, l'urbanizzazione intensiva spesso porta all'eliminazione di aree verdi, aumentando l'effetto isola di calore nelle città. Questo fenomeno causa temperature più elevate nelle città rispetto alle zone circostanti, aumentando la domanda di energia per il raffreddamento e peggiorando ulteriormente l'impatto climatico.

I tessuti urbani più compressi sono i più svantaggiati in questo contesto. Il report delle Nazioni Unite di quest’anno sugli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile indica che oltre 1 miliardo di residenti urbani nel 2020 viveva in baraccopoli, o in condizioni simili a quelle delle baraccopoli, e stima che nei prossimi 30 anni altri 2 miliardi di persone vivranno in tali condizioni, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.

Sebbene i grandi e complessi agglomerati urbani siano tradizionalmente al centro delle politiche di riduzione dell’inquinamento atmosferico, dovrebbe essere presa in considerazione anche la qualità dell’aria nelle piccole e medie città e nelle aree rurali. A livello globale, infatti, i livelli di inquinamento delle piccole e media città è spesso equivalente o superiore di quello dei centri cittadini più estesi, mentre nelle aree rurali è di poco inferiore.
 

Quali soluzioni adottare? 

Affrontare l'inquinamento urbano richiede un approccio multifattoriale. Alcune soluzioni includono:

  • Trasporto pubblico sostenibile: promuovere il trasporto pubblico efficiente e ad emissioni zero può ridurre notevolmente il traffico veicolare e le emissioni di CO2.
  • Edifici a basso impatto ambientale: incentivare la costruzione di edifici ecocompatibili e il riciclaggio di materiali da costruzione può ridurre l'impronta ecologica delle città.
  • Energia rinnovabile: migliorare la produzione di energia da fonti rinnovabili riduce la dipendenza dalle fonti fossili.

È chiaro come alcune di queste soluzioni richiedano un impegno delle istituzioni e della società. Ad ogni modo, le azioni individuali sono determinanti nel limitare l’inquinamento atmosferico. È fondamentale avere consapevolezza di questa emergenza e trasformare la consapevolezza in azioni. Sia nella vita quotidiana di ciascuno di noi – limitando, per esempio, l’utilizzo delle automobili alimentate coi combustibili fossili – sia nelle scelte volte allo sviluppo sostenibile delle nostre aziende.

Agire oggi è la chiave, perché l’azione dei singoli migliora la vita di tutti. Insieme di può!

 

*organismo dell'Unione Europea che monitora le condizioni ambientali

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