Coefficiente C Gas: cos'è e come calcolarlo
Il gas metano viene distribuito ricorrendo ad infrastrutture all’interno delle quali il volume di gas presente in ogni metro cubo varia in funzione di alcune condizioni. Ad incidere principalmente sono temperatura e pressione esterna, che influenzano in maniera sensibile la quantità di gas che si trova all’interno di un metro cubo. Come è possibile allora calcolare in maniera attendibile il consumo di gas di ogni singola utenza? Utilizzando il coefficiente C gas.
Stiamo parlando di un coefficiente di conversione, stabilito dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), utilizzato per garantire ai cittadini una stima adeguata dei consumi. La necessità del suo utilizzo è facilmente intuibile: poiché il contatore non è in grado di rilevare l’effettiva quantità di gas presente per metro cubo, si utilizza il coefficiente C, noto anche come coefficiente correttivo gas, per garantire ad ogni utente il medesimo pagamento per la stessa quantità di gas, anche in condizioni di pressione e temperatura media differenti. Ma come viene utilizzato esattamente questo coefficiente e come si calcola?
A cosa serve il coefficiente C bolletta gas
L’ARERA ha da tempo introdotto l’obbligo, per i fornitori di gas metano, di calcolare la quantità di gas naturale da fatturare ai clienti attraverso l’applicazione di questo coefficiente di conversione. Valore che serve, come suggerisce il nome, a convertire i metri cubi (mc) - di gas naturale - rilevati dal contatore in Standard metri cubi (Smc).
In altre parole, il calcolo della bolletta non viene fatto partendo da una rilevazione che potrebbe essere influenzata da condizioni ambientali, ma da un valore di riferimento. Questo valore è lo Smc, ossia l’unità di misura definita considerando il volume di gas metano presente in un metro cubo in condizioni standard sia di temperatura che di pressione.
Il coefficiente C è indicato nella bolletta. Ogni titolare di un utenza gas può quindi verificare l’entità del coefficiente applicato alla propria fornitura.
Possiamo dire che il coefficiente C gas è una delle voci più importanti tra quelle che compongono la bolletta, perché contribuisce in maniera decisiva al calcolo del costo della materia prima. Incidendo direttamente sulla spesa finale fatturata al cliente. Saper individuare questo fattore all’interno della bolletta è fondamentale per selezionare la migliore offerta gas.
Come si calcola il coefficiente C del gas
Il coefficiente di conversione gas viene definito da ARERA e non dipende dal fornitore, che non può fissarne liberamente il valore, ma è obbligato ad applicare quello stabilito dall’Autorità.
Entrando nel dettaglio, il coefficiente C gas tutela effettivamente il consumatore perché consente di ricevere una bolletta in cui vengono riportati (e fatturati) i volumi di gas naturale effettivamente consumati, che sono stimati tenendo conto di tre parametri:
• l’altitudine del Comune dove è ubicata l’abitazione o la sede aziendale di riferimento per l’utenza;
• i gradi giorno (GG) del Comune di riferimento per l’utenza (tale dato viene fornito dall’ENEA e può essere verificato dai cittadini);
• i giorni di esercizio stimati per l’impianto di riscaldamento associato all’utenza (dato variabile in funzione della zona climatica in cui si trova l’immobile).
Per semplificare, possiamo quindi dire che il coefficiente correttivo gas varia in funzione del Comune in cui ci si trova.
Per altre curiosità di questo tipo, consulta la nostra pagina FAQ.